sabato 8 marzo 2014

DIRITTO ALLA SCELTA

C'è una cosa che vorrei scrivere, per ricordare a me stessa un sogno importante che ho fatto, ma soprattutto per poter esprimere una cosa che penso, una cosa che forse pensano molti e nessuno condivide, o che tutti sanno e accettano di buon grado pur di non farsi carico di responsabilità troppo grandi.

Da piccola (6 anni) ho avuto un tumore, il medico che mi ha operata ha sbagliato l'operazione rimuovendomi oltre al tumore un nervo e un muscolo. Ora non stò a raccontare in lungo e in largo il discorso, ma questa cosa mi ha traumatizzata in passato e continua a farlo tutt'ora.
7 anni fa ho deciso di subire un piccolo intervento per camuffare (rimediare, dopo radioterapie e chemioterapie e anni di crescita mi hanno assicurato non è più possibile) il danno, intervento consigliato da tutti i medici che mi seguono e mi hanno consigliato anche a quale chirugo affidarmi.
Si trattava di prelevare prima di tutto del tessuto dal mio labbro. Le labbra erano la cosa che più di tutto amavo del mio corpo, (non sono una brutta ragazza, ma adoro le labbra carnose) ho chiesto spiegazioni al chirurgo che mi ha operata, all'assistente, agli infermieri, all'anestesista, al medico che mi ha dimessa, insomma a qualsiasi cavolo di persona incontrassi sulla possibilità che le mie labbra non subissero nessun danno, e tutti mi hanno rassicurata che sarebbero tornate esattamente come prima. Giuro, ho torchiato tutti per avere risposte CHIARE e non blande rassicurazioni.
Ora, ho una cicatrice interna sul labbro inferiore, ho perso gran parte della sua sensibilità e mi ritrovo con delle labbra sottili. Quando ho cercato di chiedere spiegazioni al chirurgo mi ha fatto capire che se lo aspettava come se fosse la cosa più normale del mondo.
Non ne parlo mai con nessuno ma tempo fa, mi è capitato di fare un discorso a tal proposito con una persona di fiducia, che mi accennava a delle operazioni da fare..
Per un momento mi ha sfiorata l'idea di sottopormi nuovamente ad un'operazione. Ne dovrei fare alcune ogni tot anni per delle aderenze che si creano naturalmente. Routine.

Ecco il sogno che ho fatto la notte stessa:
Sognavo di essere in un edificio abbandonato ed infestato...di notte, giravo per i corridoi decrepiti, chiedendo aiuto, urlando...sentendo gli spettri alle mie spalle avvicinarsi mi rifugio in una stanza delle molte presenti, mi rannicchio in un angolo sperando di non essere vista. Gli spettri avvolgono le pareti.
Entra qualcuno nella stanza, si tratta di un dottore. Accende una luce e mi dice di non fare rumore. Mi rifugio tra le sue braccia, sconvolta piango, sorrido e mi sento sollevata. Il dottore mi fa sedere in un lettino di quelli da dentista che si trova nella stanza. Rassicurandomi mi lega, mi mette un legnetto in bocca e comincia a trafficare sulla mia faccia, a tagliare, a cucire, sento tutto, capisco cosa stà facendo e sono disperata.
Quando ha finito mi slega e mi fa andare via. Gli spettri non ci sono più, io cammino stordita per quei corridoi, mi rifletto in degli specchi al mio passaggio e vedo un altra persona, esco, incontro degli amici e sorrido, scherzo, con una faccia che non è più la mia.
E mi sveglio.

Sono sempre più consapevole che non mi fido di nessun medico. Da quello generico di famiglia, al chirurgo più importante. E non perchè possono sbagliare. Che diamine, sono umani come tutti.
Ma perchè nessun medico per quanto insistessi mi ha mai presa seriamente, anzi. Più insisto, più voglio sapere e meno informazioni mi vengono date, vengo rassicurata e mi si conferma che non c'è nulla di cui preoccuparmi. Se io chiedo informazioni, non voglio sapere qual'è per te, medico, la cosa migliore da fare e basta. Io voglio sapere tutte le cose che si possono fare, anche le più assurde e mal concepite, e vorrei discutere con te su cosa trovi sia la cosa migliore da fare e perchè.
POI IO DECIDO.
Ci fosse uno, dei medici che ho incontrato nella mia vita, che mi abbia così messo in chiaro le cose.
Da quando si sono arrogati il diritto, solo perchè hanno più conoscenze, di decidere per il paziente qual'è la cosa migliore da fare?
Mi è stato tolto, ci è stato tolto il diritto alla scelta. E molto spesso, proprio perchè non abbiamo le conoscenze per mettere in discussione ciò che ci viene detto, ci affidiamo a persone che decidono per noi senza metterci a conoscenza di tutte le possibili scelte, ma solo della "migliore".
E tutte quelle ragazze che subiscono degli interventi estetici per "migliorare" il proprio aspetto senza un reale bisogno, chissà se qualcuno ha mai menzionato loro cosa succede in quei rarissimi ma comunque avvenuti casi di interventi mal riusciti? Ciascuno si fa carico della propria vita e del proprio corpo, se viene messo in condizione di fare una scelta consapevole. Vorrei far capire a quelle ragazze che non ne vale la pena.
Nessuno riuscirà mai più a convincermi del contrario. La cosa si è ripetuta varie volte, su cose più piccole. Ho solo avuto conferma di quello che pensavo.

Non mi fido di loro, ma DEVO sottopormi a degli interventi periodici.
Una tortura forse farebbe meno male.






mercoledì 29 febbraio 2012

Dopo lungo tempo, mi sono decisa a scrivere un nuovo post.
Tante volte mi è presa la voglia di farlo questi mesi, ma leggendo i miei ultimi post mi sono resa conto di scriverli sempre con un 'atteggiamento pessimista, e così il blog rischia di prendere la stessa piega.
Il punto è che rispecchiano esattamente come mi sento ora, sono impantanata nell sabbie mobili, e per quanto io mi muova, se non sprofondo, rimango comunque sempre allo stesso punto.
Per questo, anche il blog non si muove e non si muoverà fino a quel momento.

mercoledì 21 dicembre 2011

Dicembre

I regali pronti da mettere sotto l'albero;
L'attenzione di carpire quel desiderio nascosto dell'altro da avverare;
I biscotti fatti in casa;
L'aria fredda che la mattina ti colpisce il naso, unica parte del corpo rimasta scoperta sotto montagne di coperte per evitare il soffocamento;
Ritrovare la decorazione natalizia per l'albero che tu, e solo tu, mettevi ogni anno, da così tanto tempo;
Gli amici, le chiacchierate, davanti al camino acceso;

Che bello.

lunedì 5 dicembre 2011

Se questi son gli inizi..

Passo qui da Splinder e, in attesa di riuscire a importare il mio blog, scrivo il mio nuovo post.
Mi piacerebbe cominciare un post felice e contenta, invece questo fine settimana è stato abbastanza nero.
Son finalmente riuscita a trovare un posto di lavoro che di certo non è il mio ideale, ma i colleghi sono affabili e gentili e disponibili.
Tutti.
Tutti, tranne uno.
Con cui ovviamente dovevo andarmi a scontrare, a causa della mia arroganza.
Lo ammetto infatti, sono stata arrogante, sarebbe bastato lasciargli prendere il controllo della discussione e sarebbe finita come al solito (come finisce con tutti i suoi colleghi):
1)Io scema
2)Lui in gamba
3)Lui salva la situazione

Invece dopo 4 mesi che lavoro li, ad una richiesta di un cliente a cui risultava della merce restituita inferiore a quella che credeva, gli ho fatto una semplice ed ingenua domanda tecnica, ma quando ha cercato di prendere di nuovo il controllo della discussione, chiedendomi motivo e soggetto della domanda invece che rispondere, l'ho incalzato a rispondere e basta. Alla fine ho dovuto rispondere io brevemente, altrimenti non ne venivamo fuori, e lui mi ha risposto con tutt'altra cosa, dicendomi che non era a lui che dovevo fare quella domanda, ma che dovevo farne un'altra a qualcun'altro. Chiude il telefono.
Non rispondendomi, in pratica.
(tutto questo mentre avevo all'altra linea il cliente ad aspettare).
Ci siete?
Non faccio la domanda a quell'altro perchè non era quello che avevo chiesto, e risolvo chiedendo ad altri colleghi. tutti felici e contenti, tranquilli, pacifici.
Passano 15 minuti.
Questo collega mi chiama, e mi accusa di avergli dato del ladro.
Non sono servite spiegazioni, nulla, non è servito dire che non mi permetterei mai, questo qui ha deciso da se, e secondo lui io avrei rigirato tutta una conversazione per estorcergli una indiretta confessione di un eventuale furto che lui mai, mai avrebbe fatto.
Se vi siete persi, è perchè io mi ero persa molto tempo prima.
I colleghi affermano che è fatto così, ma guardacaso sono la prima con cui succede uno scontro del genere (certo, diversi clienti si son lamentati, e più volte ha risposto male a tutti, anche a me diverse volte, ma finiva li).
Comunque ora mi parla a malapena, le cose che deve dire a me cerca sempre di passarle a qualcun'altro e mi son fatta un nemico al posto di lavoro, un collega con cui, per fare il mio lavoro, devo parlare gran parte della giornata.

Ecco, io non ho problemi con gli insulti, non ho problemi con le persone maleducate, se ho modo di tenerle lontano, faccio il mio lavoro e finisce li.
Ma sentirmi estorcere in quel modo affermazioni mai fatte, mi ha ferita non poco, ed ho passato il fine settimana con questa pesante consapevolezza di un lunedi in arrivo, e con il cervello pieno di possibili frasi alternative che avrei potuto utilizzare, e con il rimpianto di essere stata arrogante.
Però adesso, è un nuovo giorno, di una nuova settimana.
Ma che fatica.